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Immobili e tribunali, uno sguardo nel territorio nazionale.
Nel secondo quadrimestre del 2022 circa 60mila immobili sono stati oggetto di tentativi d’asta, pari a -14% rispetto ai primi quattro mesi dell’anno, per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a 9,5 miliardi di euro (-17% rispetto al primo quadrimestre).
In linea con il primo quadrimestre, i lotti oggetto di tentativi d’asta, tra giugno e agosto di quest'anno, fanno riferimento, per la gran parte, (57%), a immobili di tipo residenziale, mentre uno su cinque è commerciale e il 3% appartiene alla tipologia industriale.
«La diminuzione del numero di aste tra primo e secondo quadrimestre – spiegano gli analisti – (sia dei tentativi d’asta, sia dei nuovi avvisi), è dovuta al fatto che si sta animando molto di più la vendita fuori procedura. D'altra parte, secondo il trend fotografato da un altro osservatorio dedicato ai tribunali fallimentari, nel 2022 è diminuito il numero di procedure fallimentari nei tribunali. In generale, si sta assistendo a un incremento della gestione stragiudiziale delle procedure concorsuali».
La Lombardia è la regione in cui si è tenuto il maggior numero di aste, per 8309 immobili (il 14% dei lotti andati all’asta sul territorio nazionale), seguita da Sicilia (7142) e Lazio (5808). Il 70% delle aste si è svolto tra Nord Ovest, Sud e Centro Italia, con quest’ultimo che concentra il 25% dei lotti messi in vendita in tutta la Penisola, mentre il 13% e il 17% si trovano, rispettivamente, nel Nordest e nelle Isole. Tra le città capoluogo, Roma è la prima per numero di beni oggetto di tentativi d’asta, 1319, quasi due volte e mezzo la seconda, Napoli (550), e tre volte la terza, Catania (443).
La base d’asta media delle vendite, nel secondo quadrimestre del 2022, ammonta a 160mila euro, in diminuzione del 3% rispetto al valore del primo quadrimestre. In particolare, diminuisce la base d'asta media degli immobili residenziali, pari a 128mila euro, e degli impianti sportivi, pari a 578mila mila euro, entrambe in calo di circa il 9 per cento. In linea con il primo quadrimestre la base d’asta media degli immobili industriali (631mila euro), mentre quella degli immobili commerciali, pari a 180mila euro, registra un aumento del 4 per cento.
Il Lazio si conferma la regione in cui sono localizzati i lotti il cui valore minimo all’asta è stato mediamente più alto, pari a 216mila euro. Tra le regioni che evidenziano una base d’asta superiore alla media nazionale, Trentino – Alto Adige, Veneto, Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Basilicata, Sardegna e Marche. Dall’altro lato della classifica, agli ultimi tre posti, figurano invece Piemonte (91mila euro), Calabria (112mila euro) e Sicilia (116mila euro).
Fonte il sole 24 ore
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