Le classi energetiche dei nostri elettrodomestici

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Le classi energetiche dei nostri elettrodomestici

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Oggi più che mai è necessario porre attenzione ai consumi elettrici dei nostri elettrodomestici i quali, questi ultimi anni, sono stati oggetto di un'importante evoluzione proprio da questo punto di vista: si tratta, come tutti ormai sanno, della cosiddetta Classe Energetica, la quale fornisce un'indicazione essenziale sul loro rendimento relativamente al rapporto costi/benefici nel loro utilizzo.

Abbiamo certamente notato che un elettrodomestico di elevata classe energetica costa di più all'acquisto rispetto ad uno di classe inferiore. La ragione risiede nella maggior complessità intrinseca dell'apparato, che gli consente di consumare meno energia elettrica a parità di resa rispetto ad uno di classe minore. Questo vale -con criteri differenziati a seconda del prodotto interessato- per tutti gli elettrodomestici: dalla lavatrice al frigorifero, dal condizionatore d'aria per raffreddare l'aria alla pompa di calore per riscaldarla, ecc.

È dal 1998 infatti che ogni elettrodomestico reca, per legge, un’apposita etichetta di classificazione energetica che lo contraddistingue e lo qualifica da quest’aspetto, a livello europeo. Proprio queste etichette sono state rinnovate nel 2021 nell’intento di renderle più complete e meglio rispondenti ai nuovi più evoluti criteri di progettazione degli elettrodomestici.

Ecco un confronto tra le vecchie etichette e quelle nuove (i valori -colori e lettera identificativa della classe- non sono corrispondenti in quanto si tratta di un esempio):

I colori utilizzati rendono l’idea del grado energetico. Come si nota sono state aggiunte delle classi energetiche a livello di efficienza, per via del perfezionamento raggiunto dalle apparecchiature in questi ultimi anni.

Qui invece si può chiaramente notare -genericamente- le corrispondenze tra le vecchie classi energetiche e le nuove. Ad esempio, la vecchia classe A+++ considerata allora ottima corrisponde alla media classe D della nuova classificazione. Idem per la superata classe A, che pur era considerata buona, che oggi corrisponde invece all’ultima classe della nuova qualificazione: la classe G.

Addirittura, la nuova classificazione energetica ha del tutto escluso le vecchie e ultime classi della vecchia classificazione: B, C e D. Grosso modo (ma le variabili sono tante, alcune determinanti) si può valutare in un 30% circa il risparmio di corrente tra la vecchia classe A+++ e la nuova classe A.

Le nuove etichette di classe energetica recano anche un QR Code, il quale consente di prendere conoscenza di tutta una serie di informazioni aggiuntive, relative al prodotto interessato.

Le informazioni fornite attraverso il QR Code si riferiscono non solo alla classe energetica dell’elettrodomestico, ma anche alle sue specifiche tecniche, comprese le istruzioni di servizio e moltissime altre, attinenti al suo corretto utilizzo, al suo confronto con altri prodotti similari, alla garanzia offerta a termine di Legge, a raccomandazioni di sicurezza, consigli per un uso ottimale, ecc. Tutte queste informazioni vengono fornite grazie al QR Code, che indirizza al sito specifico: EPREL (https://ec.europa.eu/info/energy-climate-change-environment/standards-tools-and-labels/products-labelling-rules-and-requirements/energy-label-and-ecodesign/product-database_it), il quale tra l’altro prende in considerazione anche gli pneumatici.

I nuovi criteri introdotti sono improntati non solo all’eco-compatibilità, ma anche alla riparabilità degli articoli considerati. Vi si trovano anche le cosiddette “FAQ” (Frequently Asked Questions), cioè le domande poste più frequentemente dalla comunità degli utilizzatori, ma solo in inglese per il momento (si consideri che la novità è stata introdotta appena l’anno scorso).

A questo punto è interessante sapere come si riesca a migliorare a tal punto un elettrodomestico perché esso riesca a fornire tutte le prestazioni richieste, pur riuscendo a farci risparmiare un’interessante quota di energia e quindi di denaro sulle bollette.

La risposta è molto articolata in quanto, a parte la scoperta di nuovi materiali e nuove tecnologie e l’evoluzione di componenti già esistenti ma riproggettati -come per esempio il motore Inverter per le lavatrici - si tratta di un sistema molto complesso, improponibile fino a qualche anno fa: il segreto è da ricercare sia nelle risorse offerte dalla A.I. (Artificial Intelligence), sia in quelle che fanno appello alla IOT (Internet Of Things). Certamente, si tratta di soglie minime di queste tecnologie perché le macchine devono avere un costo abbordabile, così come le loro eventuali riparazioni, comprendendo anche la rete di assistenza che non deve risultare così complessa da richiedere agli addetti competenze ingegneristiche.

In conclusione si tratta di “dosare” l’energia, limitandola all’essenziale e solo nello stretto momento necessario: l’energia va “modulata”, gestita gradualmente a piccoli passi di variazione; il funzionamento dell’elettrodomestico viene così in qualche modo “frazionato” in istanti di utilizzazione: tutto è gestito da microprocessori che si avvalgono di una serie di sensori in grado di rilevare variazioni minime di ogni parametro elettrico, termico e fisico. La possibilità di sorvegliare e comandare la macchina interessata anche da remoto, per mezzo di un' App dedicata e personalizzata, completa il panorama di utilizzo e aggiunge ulteriore affinamento al funzionamento dell’elettrodomestico stesso, e conseguentemente al suo modo di impiego. Tutto ciò si traduce alla fine in un importante risparmio energetico e, nel caso specifico delle lavatrici, anche in una gestione ed un consumo più oculato dell’acqua. 

Redazione: Gruppo Studio Aurora © Riproduzione riservata

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