Matilde di Canossa, orgoglio del territorio di Bomporto

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Matilde di Canossa, orgoglio del territorio di Bomporto

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Matilde di Canossa nasce nel 1046 a Mantova , figlia del marchese di Toscana Bonifacio di Canossa e di Beatrice di Lorena.

In seguito alla morte del padre e di tutti i suoi fratelli già in età infantile diventa erede diretta di un vasto territorio dell'Italia centro-settentrionale, considerando i confini attuali esso si estendeva dal Lazio al Lago di Garda, zona molto strategica per l' epoca in quanto punto di passaggio di pontefici e imperatori diretti nella capitale. 

Le viene attribuito di conseguenza il titolo di Grancontessa .

Cugina dell'imperatore Enrico IV ma fedele cattolica assume un'importanza chiave nella lotta per le investiture , che interessa l'Europa dell'epoca e che vede contrapposti Papato e impero, scontro del quale lei inizialmente assume una posizione ambivalente volta a scontentare il meno possibile entrambe le parti.

Costretta ad assistere all'inasprimento delle divergenze tra Papa Gregorio VII e il già citato imperatore Enrico IV in seguito al “Dictatus papae”, con cui il Papa voleva imporre la propria supremazia su ogni potere imperiale, viene coinvolta in una violenta guerra fatta scoppiare da suo cugino per la tutela della propria nomina.

Dopo la scomunica inflittagli dal Papa, è storica l'umiliazione, denominata umiliazione di Canossa , con cui l'imperatore rimase inginocchiato tre giorni e tre notti davanti al portale d'ingresso del castello di Matilde, nel mezzo di una bufera di neve, per cercare di ottenere la revoca della scomunica.

Matilde con il suo carisma , la sua assertività e l'ottima mediazione riesce a trovare una mossa strategica di quest'ultimo, che fece riprendere la guerra. poco dopo.

Ripresa la battaglia Matilde abbandona la sua veste da diplomatica mediatrice per assumere quella di guerriera aggressiva e combattiva, schierandosi interamente a favore del Papa; più volte fu lei stessa a comandare le truppe collezionando successi militari.

Tra queste ricordiamo la battaglia di Sorbara del 1084, oggi frazione di Bomporto, con cui l'imperatore si vide costretto a giustificare la disfatta con una bizzarra leggenda, che permise alla Grancontessa di espandere i propri confini e di porre fine momentaneamente alla lotta per le investiture.

In seguito a questa vittoria fu sempre lei stessa protagonista di un gran bel gesto per il nostro territorio, riedificando a sue spese la chiesa di Sorbara, dedicandola a Sant'Agata.

Una delle altre sue più importanti vittorie in campo militare, sempre nel territorio emiliano, a Madonna della Battaglia in provincia di Reggio Emilia, è la Battaglia di Bianello del 1092, in seguito al tentativo di suo cugino di espugnare il castello di Canossa.

La storia politica di Matilde è però molto travagliata, sposata per convenienza con Goffredo il gobbo, lascia le terre per trasferirsi nella patria del marito, la Lorena, la relazione tra i due ha durata breve e vede pure la morte di un figlio, torna così in Italia ma a causa del suo matrimonio fallimentare viene spogliata del titolo di Grancontessa e privata delle sue terre, decidere così di risposarsi nuovamente per proteggere e tutelare personalmente i propri territori messi sotto dall'attacco violento della guerra.

Anche il secondo matrimonio tuttavia si rivelerà disastroso.

Nel 1111 con l' accordo di Bianello le viene nuovamente riconosciuto il potere su tutti i suoi domini e viene incoronata Vicaria imperiale dal imperatore Enrico V.

Negli ultimi anni della sua vita si dedica al culto religioso, muore nel 1115; dal 1632 riposa a Roma nella Basilica di San Pietro.

Matilde è la prima donna che si è imposta in politica per mezzo del suo carisma, in un'epoca in cui le donne non erano tutelate, ma sfruttate, sottomesse, umiliate e stigmatizzate.

Con la sua forza e determinazione, il suo coraggio e le sue abilità organizzative e comunicative è riuscito a destreggiarsi in maniera egregia al centro di uno scontro epocale, essendo una figura fondamentale per gli equilibri europei.

Amante della terra italiana e in particolare emiliana, si è inoltre dimostrata particolarmente attenta al concetto moderno di cittadinanza attiva e ai bisogni e alle richieste dei cittadini facendo costruire castelli, chiese, strade, monasteri, pieve e ponti.

 

Redazione: Gruppo Studio Aurora © Riproduzione riservata

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