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Considerato il vino rosso frizzante italiano per eccellenza, il Lambrusco è un vero e proprio patrimonio culturale del nostro Paese, con origini storiche molto antiche: le prime orme risalgono all’Età del Bronzo, sono stati infatti rinvenuti semi di vite silvestris (o selvatica) dell’epoca nelle aree di pianura dell’Emilia; testimonianze più accurate le abbiamo dai Latini, Virgilio nella Quinta Bucolica cita la “Vitis Lambrusca”, altri riferimenti sono presenti nella letteratura di Catone, Plinio il Vecchio e Varrone.
I Romani presumibilmente bevevano l’antenato del Lambrusco, ottenuto da viti “non addomesticate”, uva selvatica; dal suo precursore si è arrivati a produrre quello originale e a esportarlo in tutta Europa e successivamente perfino in America; risale al 1850 il documento commerciale testimoniante l’esportazione in Francia. I centri di produzione del più apprezzato vino italiano all’estero sono le campagne emiliane, quelle di Reggio Emilia, Parma e Modena, si può trovare anche a Mantova, in Lombardia e in Puglia; nella Pianura Padana, tra il 18 e il 20 secolo, i braccianti, che faticavano quotidianamente, al termine della giornata lavorativa non vedevano l’ora di arrivare a casa per cenare e gustarsi del buon vino modenese, considerato essenziale al pari del pane.
Nel 1970 sono tre le tipologie di Lambrusco ad ottenere la Denominazione di Origine Protetta (DOP): Sorbara, Salamino Di Santa Croce, Grasparossa Di Castel Vetro; nel 2009 anche quello di Modena.
Fondamentale è citare anche il Consorzio del Lambrusco con funzione promozionale e di tutela e controllo.
METODO DI PRODUZIONE E CLASSIFICAZIONE
Il Lambrusco si può produrre, a partire da uva a bacca nera, attraverso due modalità:
1. metodo Charmat (frizzante), il vino viene travasato in grandi autoclavi pressurizzate e, in seguito all’aggiunta di lieviti e zucchero, inizia una seconda fermentazione che provocherà la formazione di anidride carbonica CO2. Questa strategia produttiva si è diffusa tra il 1960 ed il 1980 ed ha condotto all’ottenimento di un vino molto dolce e qualitativamente meno pregiato, tuttavia apprezzato maggiormente all’estero e in particolare negli USA;
2. metodo Classico (frizzante o spumante), la seconda fermentazione avviene direttamente in bottiglia.
CLASSIFICAZIONE DEL LAMBRUSCO
IL Lambrusco si può classificare in:
1. frizzante o spumante, a seconda della quantità di CO2 contenuta;
2. secco, amabile o dolce, a seconda del quantitativo di zucchero presente;
3. rosso, rosato o bianco (molto raro), a seconda della colorazione.
UN LAMBRUSCO RAFFINATO
Sorbara è una piccola frazione del comune di Bomporto, provincia di Modena, da cui prende il nome il noto Lambrusco di Sorbara, vitigno molto antico, derivante dall’addomesticamento di viti selvatiche che si sviluppa tra i fiumi Secchia e Panaro; seppur vigoroso e produttivo, a causa del fenomeno dell’acinellatura (molti chicchi d’uva acinellati e quindi ridotti a una dimensione di pochi mm), provocato soprattutto dalla sterilità del polline, la perdita del prodotto è consistente, in alcune annate arriva a superare i due terzi del raccolto.
Questa caratteristica rende però al tempo stesso il vitigno, alluvionale per gli antichi depositi fluviali, riconoscibile e molto pregiato, nel 1970 viene inserito ufficialmente nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite; a causa delle scarse rese, il Sorbara viene tendenzialmente vinificato con un altro noto Lambrusco, il Salamino, (max. 40%) o con altre tipologie sempre della stessa famiglia (max. 15%).
Viene prodotto sia in forma frizzante che spumante.
PARTICOLARITÀ DEL VITIGNO E CARATTERISTICHE SENSORIALI DEL SORBARA
Le peculiarità del vitigno sono molteplici:
- le foglie sono di medie dimensioni, pentagonali e trilobate;
- il grappolo è piramidale, alato e spargolo;
- la buccia di colore blu scuro, spessa e molto pruinosa.
Il vino assume una colorazione limpida e intensa, ovvero di un rosso rubino chiaro, si può anche trovare in forma rosata.
Il profumo è molto fine e variegato, emerge una sensazione di freschezza, spicca l’odore di violetta.
Il sapore è delicato ed equilibrato, gli aromi prevalenti sono quelli di fragola, di ciliegia e di frutti di bosco; l’elevata acidità rende necessaria la sua consumazione quando è ancora giovane.
CIBO E VINO: UN BINOMIO PERFETTO
Essendo equilibrato, il Sorbara è un vino molto adattabile ai diversi tipi di pietanze:
- per i primi piatti (anche in brodo) un rosato frizzante;
- per le grigliate o i bolliti di carne, cotechino, zampone, fritture un rosso frizzante;
- per lo gnocco fritto e le crescentine (tigelle) con salumi (salame, mortadella, prosciutto) e formaggi un rosso o un rosato frizzante;
- per piatti di pesce saporiti e piadine romagnole con salumi, verdure e formaggi un rosato spumante.
Modena e l’Emilia sono la patria dell’ottimo cibo e del buon vino.
Il Lambrusco affonda le sue radici nelle nostre meravigliose terre, noi di studio Aurora andiamo fieri che il vino italiano frizzante più riconosciuto sia emiliano ed è stato un enorme piacere raccontarvene la storia e le qualità.
Redazione: Gruppo Studio Aurora © Riproduzione riservata
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