Forno a microonde spiegato in poche e semplici parole

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Forno a microonde spiegato in poche e semplici parole

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Da quando mondo è mondo l’uomo ha utilizzato il fuoco per cucinare i suoi cibi. Con l’avvento della disponibilità nelle abitazioni del gas, e più tardi dell’energia elettrica, l’uomo ha continuato ad utilizzare queste due fonti di calore per cuocere il cibo. Ciò, indipendentemente dal fatto che, per cucinare, queste due fonti di calore disperdono nell’ambiente buona parte del loro potere calorifico

Con la scoperta sul finire degli anni ’50 del forno a microonde, la maniera di cucinare ha subito una sostanziale innovazione. Il forno a microonde, infatti, rivoluziona il modo di creare la temperatura necessaria alla cottura dei cibi, con il vantaggio di utilizzare tutta la potenza termica prodotta praticamente senza dispersione.

Il funzionamento del forno a microonde è piuttosto complesso. Noi, qui, ci limiteremo a dire che il cuore del sistema è un apparato elettromagnetico che si chiama Magnetron, il quale emette delle microonde, le quali sono grosso modo parenti di quelle utilizzate dai nostri telefoni cellulari. Le microonde generate dal magnetron -debitamente convogliate sul cibo all’interno del fornetto- hanno la facoltà di far vibrare le molecole di acqua (ma anche di grasso e di zucchero) presenti nella sostanza organica da riscaldare fino a 2.500 milioni di volte al secondo. Questo movimento così veloce ha per effetto di surriscaldare le molecole, e quindi di cuocere il cibo.

Tuttavia, come vedremo più avanti, “non è tutto oro ciò che luccica”. In effetti le attenzioni e le raccomandazioni per un corretto utilizzo e, soprattutto per una sana cottura, sono molte. Ne faremo una rapida rassegna.

Iniziamo col dire che non tutti i contenitori sono adatti ad essere introdotti nel forno a microonde: ok per vetro, specie per quelli specificati per quest’impiego; sì per ceramica e porcellana (che non devono presentare la minima crepa); tassativamente vietato il cristallo, in quanto contiene piombo. Ok invece per i contenitori in plastica, meglio se dedicati. Il metallo non va mai utilizzato in quanto interferisce con le microonde, soprattutto se conformato a punta come lo può essere una forchetta, nel qual caso potrebbero verificarsi inconvenienti di una certa gravità. Hanno diritto a deroga i contenitori d’alluminio che i supermercati forniscono -per esempio comprando delle lasagne già cotte da riscaldare in casa- con l’indicazione “Adatto all’impiego nei forni a microonde”. Ultime raccomandazioni: i contenitori non vanno chiusi ermeticamente e non deve essere introdotto più di uno nel fornetto. Infine, considerare che è meglio attendere un momento prima di ritirare il cibo dal microonde per consumarlo, in quanto la cottura termina parecchi secondi dopo lo spegnimento. Inutile aggiungere che ci si può scottare anche seriamente toccando i contenitori dopo la cottura perché possono risultare inaspettatamente caldi.

Accanto ai classici fornetti a microonde -contraddistinti dal simbolo di 3 onde parallele- esistono anche quelli con la funzione Grill. Questi ultimi sono dotati anche di resistenza elettrica nella parte superiore del vano. L’utilità del Grill è di aggiungere una cottura diretta (a raggi infrarossi) ai cibi che richiedono la formazione di una crosta superficiale.

Ora passiamo ad un capitolo molto importante, che riguarda i cibi per possono essere o non essere cotti nel forno a microonde.

In linea generale tutti i cibi possono essere cotti nel forno a microonde, ma vi sono alcune eccezioni e alcune accortezze da osservare.

Iniziamo con le patate. Se queste sono state cotte e successivamente non conservate in frigorifero, è meglio evitare di riscaldarle nel microonde perché ciò potrebbe favorire la formazione di un batterio nocivo.

Idem per i funghi, che comunque vanno sempre consumati molto rapidamente e mai cotti con il fornetto a microonde.

Passiamo quindi alla carne di pollo. Questo tipo di carne è facilmente contaminabile (dalla Salmonella per esempio) e solo la cottura tradizionale è in grado di sanificarla perfettamente.

Attenzione alle uova: non vanno mai cotte nel fornetto perché esplodono. Invece, si possono riscaldare senza problemi se già cotte.

Il riso: richiede le stesse attenzione delle patate.

Attenzione ad asparagi, spinaci, sedano ed altre verdure: mai cuocerle con il forno a microonde perché potrebbero sviluppare delle sostanze molto nocive.

Un discorso particolare riguarda il latte per neonati, non perché diventa nocivo ma semplicemente perché esso si scalda molto velocemente grazie ai grassi contenuti (lasciando il biberon in apparenza appena tiepido), con la conseguenza che il bambino potrebbe scottarsi la lingua. Tra l’altro, questa pratica potrebbe annullare gli antinfettivi. Stesso discorso per gli omogenizzati: meglio stenderli su un piatto dopo averli riscaldati.

Semaforo rosso tassativamente alla paella, a causa dei frutti di mare che contiene. 

Un discorso a parte merita il peperoncino: non solo non è adatto alla cottura nel forno a microonde a causa della sua buccia, ma rischia di moltiplicare il proprio piccante e di farlo pure volatizzare negli occhi dell’incauto cuoco. 

Chiudiamo con la frutta: evitare assolutamente di scongelarla nel fornetto a microonde perché, oltre a perdere il proprio sapore, rischia di sviluppare delle sostanze piuttosto nocive.

In conclusione, è bene ricordare che la cottura a microonde non è di per sé assolutamente radioattiva né cancerogena. Tuttavia, va detto che la cottura classica è molto più efficace nel neutralizzare le eventuali tossine contenute in cibi mal conservati.

 

Redazione: Gruppo Studio Aurora © Riproduzione riservata

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